Combattere le fake news.

Il problema delle fake news è un problema urgente, perché un'informazione scorretta condiziona l'opinione pubblica, minacciando la salute e la libertà dei cittadini. Le bufale si fanno largo ogni giorno nella nostra dieta mediatica, ne diventano una parte minoritaria ma quotidiana; gran parte del pubblico le ignora semplicemente, alcuni le combattono apertamente, ma altri ancora le leggono incuriositi. Qualcuno si fa convincere. È facile lasciarsi trarre in inganno in un mare di informazione disordinata, specialmente se l'inganno viene da fonti apparentemente autorevoli. I responsabili sono spesso disinformatori di professione, che diffondono falsità quotidianamente allo scopo di generare visualizzazioni e guadagnare dalle pubblicità, o di dirottare il dibattito politico del paese.
Comprendere come, perché e sotto quali condizioni la disinformazione prospera è un primo passo nello sviluppo di un'efficace contromisura.

Chi siete?

Siamo ricercatori dell'Università di Torino. Ci occupiamo di scienze sociali computazionali: ci interessano fenomeni sociali complessi come la disinformazione online e le conseguenze che può avere, come affrontarla, perché ha successo. Questa ricerca è condotta in una maniera del tutto indipendente da interessi privati e politici, e non siamo finanziati da organizzazioni che hanno interesse a manipolare i risultati finali.
Se vuoi più informazioni mandaci una mail a postmaster@fakenewslab.it

Come sono scelte le notizie?

Le notizie sono selezionate da un campione di veri articoli apparsi sui social, prodotti dai più importanti giornali italiani o da blog e siti di (dis)informazione. Abbiamo controllato la veridicità di ogni articolo come indichiamo nella nostra guida, a prescindere da chi fosse l'autore. Ad ogni modo, una notizia è una bufala per noi se esiste una smentita ufficiale da parte di uno o più fact checkers di professione. Non sveleremo nel dettaglio quali notizie siano vere e quali false, per non pregiudicare l'esito del test.

I miei dati sono al sicuro?

Assolutamente sì. Non ti chiediamo nome e cognome né indirizzo email, non abbiamo modo di risalire alla tua identità. Non è neanche nel nostro interesse: noi studiamo macro-fenomeni che coinvolgono migliaia di utenti, in forma aggregata, non siamo interessati al punteggio o all'identità di una singola persona. Le informazioni che deciderai di condividere con noi rimarranno a noi, ad uso esclusivo dei nostri ricercatori, e non saranno mai condivise con terzi. I tuoi dati non saranno utilizzati a scopo commerciale.

Come posso aiutare?

Alcuni sostengono che le fake news siano un po' come un virus: si insinuano nella mente della persona che si ammala di cattiva informazione, ne distorcono la percezione confondendo il vero col falso, e poi spingono l'utente a spargere ulteriormente la malattia, pubblicandole sui social nel tentativo di contagiare qualcun altro.
Se vogliamo sviluppare un vaccino contro il virus della disinformazione abbiamo bisogno di dati, tanti dati.





Ci piacerebbe che questo test diventasse virale, a modo suo, con il tuo aiuto. Porta questo test ai tuoi contatti sui social, a quei tuoi amici che si fanno ingannare da ogni tipo di fake news, a chi pensa di saper distinguere una bufala da una notizia a occhi chiusi, a chi non ha tanta dimestichezza con l'informazione ai tempi dei social network.
Ma prima di tutto fallo anche tu: non sarà facile, te ne accorgerai...